La Persona e l’esperienza al centro dei percorsi di visita inclusivi di 6 Musei

Ogni giorno migliaia di Musei aprono le porte a persone da tutto il mondo, diventando luoghi di scambio di idee, conoscenze ed esperienze. Promuovere un più ampio accesso ai beni culturali, pertanto, non è solo un obiettivo da perseguire, ma un mezzo per raggiungere importanti traguardi di inclusione sociale e lavorativa.  È il motivo per cui molti Musei stanno sperimentando nuove modalità di fruizione: perché l’arte è di tutte e di tutti ed è importante che ogni persona possa sentirsi accolta. 

 

“Incluvisity” è il progetto con cui supportiamo questo impegno, amplificando le iniziative di alcuni musei nostri partner che stanno attivando percorsi di visita inclusivi in grado di accogliere un pubblico più ampio possibile. Ogni Museo ha scelto di essere più inclusivo in base alla propria offerta, sviluppando strumenti specifici adatti al proprio scopo: rendere fruibili mostre per persone cieche o ipovedenti, oppure promuovere visite guidate da accompagnatori e accompagnatrici con disabilità, o creare laboratori per persone anziane con decadimenti cognitivi o ancora percorsi adatti alle esigenze di genitori con neonati. Perché il linguaggio artistico è uno strumento universale, capace di coinvolgere e collegare culture e comunità diverse e di aprire a percorsi di conoscenza che altrimenti non sarebbero possibili.

 

Partito nel 2023, nella prima fase il progetto si è focalizzato sul supporto a esperienze test, studiate e realizzate spesso con realtà territoriali o associazioni: i feedback, raccolti attraverso un questionario ad hoc proposto su base volontaria post visita, hanno consentito di migliorare l’offerta dei percorsi, oggi ottimizzati grazie alle osservazioni e ai suggerimenti ricevuti proprio da chi ogni giorno sperimenta la diversità.

 

 

La storia della fotografia nelle tue mani

“Vietato toccare”: di solito è questo l’imperativo che accomuna tante visite museali. Camera - Centro Italiano per la fotografia di Torino, ha deciso di ribaltare questa regola sviluppando, con il nostro supporto, un percorso visivo-tattile grazie al quale anche le persone cieche o ipovedenti possono fruire delle emozioni che le fotografie d’autore sono in grado di trasmettere. “La storia della fotografia nelle tue mani è infatti l’esposizione permanente in cui venti immagini fra le più rappresentative della storia della fotografia sono riprodotte mediante l’adduzione, una tecnica che, oltre a rendere fedelmente l’immagine su pannelli, ne consente una lettura tattile. La presenza di un rilievo trasparente in corrispondenza dei tratti principali del soggetto immortalato permette così di apprezzarla dal punto di vista sensoriale. Ciascun pannello, corredato da didascalie in braille, è accompagnato anche da descrizioni audio-video e in LIS, la Lingua dei Segni Italiana.

 

 

 

Nella Pancia di Tauret

Il Museo Egizio di Torino offre ai neogenitori con figli fino a 9 mesi la possibilità di dedicarsi del tempo insieme, visitando le collezioni in condizioni di tranquillità e riservatezza, a museo chiuso. Le visite sono realizzate in compagnia di un egittologo, grazie al progetto “Nella Pancia di Tauret”. Prendendo spunto dal nome della dea egizia protettrice della gravidanza, l’iniziativa prevede un percorso focalizzato sul tema della maternità nella cultura egizia ed è pensato per stimolare il confronto fra chi partecipa su una realtà in cui si può facilmente riconoscere. Al termine dell’itinerario sono presentate le attività progettate per bambine e bambini piccoli, così che la partecipazione al progetto possa rappresentare il primo di una serie di visite al museo.

 

 

 

In Tandem

Il progetto formativo “In Tandem”, realizzato dal MUSE (Museo delle Scienze di Trento) col supporto del nostro Gruppo, ha l’obiettivo di preparare persone con disabilità a offrire al pubblico del Museo un percorso guidato in due In questa modalità, una guida del museo e una persona con disabilità, attraverso la chiave della relazione interpersonale, rendono la scoperta dei contenuti museali un’esperienza emozionante. Attualmente la visita riguarda la scoperta del Big Void, il grande vuoto voluto da Renzo Piano al centro del MUSE, nel quale sono sospese decine di animali che vivevano e vivono gli ambienti alpini, dalle quote più basse alle alte vette.

 

 

 

Learning Through Art 

Learning Through Art (LTA) è il programma annuale di educazione artistica del Museo Solomon R. Guggenheim che invia artisti docenti a collaborare con gli insegnanti delle scuole pubbliche di New York, dove sviluppano, facilitano e integrano progetti artistici nel programma scolastico. Durante le venti settimane previste, gli studenti esaminano, discutono e creano opere d'arte, con visite al Guggenheim che servono da stimolo per il pensiero critico. Alla fine dell'anno scolastico, le opere selezionate vengono presentate nella mostra annuale “Un anno con i bambini”, allestita nelle gallerie del Guggenheim e aperta al pubblico. La LTA è stata fondata nel 1970 da Natalie K. Lieberman in risposta all'eliminazione dei programmi artistici e musicali dalle scuole pubbliche di New York e da allora ha coinvolto più di 200.000 studenti provenienti da contesti economici e culturali diversi in tutti e cinque i distretti di New York.

 

 

 

Io Vado al Museo

La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha elaborato un percorso educativo destinato alle persone con background migratorio: attraverso la visita, il museo promuove il dialogo interculturale, facilita l’abbattimento degli stereotipi e favorisce l’emancipazione di chi partecipa. La proposta “Io Vado Al Museo” si basa sul metodo del translanguaging, pratica che promuove l’educazione plurilingue e incoraggia le persone ad abbracciare una visione secondo cui tutte le lingue e le culture hanno pari valore: durante i percorsi, ogni persona è incoraggiata a utilizzare tutte le lingue di sua conoscenza, con particolare attenzione alla propria lingua madre per sottolineare, attraverso i commenti alle opere esposte, affinità e differenze che esistono tra culture diverse. Le persone hanno così l’opportunità d’incontrarsi, familiarizzare con la lingua italiana e confrontarsi in un contesto plurale e inclusivo.

 

 

 

Mi ritorni in mente

Triennale di Milano ha sviluppato un laboratorio dedicato a persone anziane affette da decadimento cognitivo e ai loro familiari. Un percorso studiato sui bisogni specifici e le caratteristiche di chi partecipa, gestito da personale specializzato, che offre a chi soffre di demenze senili un’occasione per stimolare le facoltà mentali. Come? Attraverso iconici oggetti di Design: l’iniziativa prevede di andare alla scoperta della collezione del Museo del Design Italiano che espone oltre 300 tra i pezzi più rappresentativi dal 1923 a oggi. Uno stimolo su cui le persone non più giovani sono invitate ad appoggiare emozioni, sensazioni, schegge di ricordi o racconti, ma soprattutto un modo per incoraggiarle, attraverso la cultura, a combattere l’isolamento sociale, creando legami con altre famiglie che vivono situazioni simili.

 

 

 

NOVE E 3/4

Con il progetto "Nove e ¾", sviluppato in collaborazione con la Fondazione Gruppo Abele Onlus, il Museo Lavazzadiventa hub per il reinserimento nella società civile dei giovani “hikkikomori”, termine giapponese che indica coloro che trascorrono la giornata chiusi in casa tra smartphone e computer. L’obiettivo è sostenere ragazze e ragazzi che vivono una condizione di ritiro sociale accompagnandole alla riscoperta dei propri sensi con attività di laboratorio dedicate.

 

 

 

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